L’ipotesi elaborata prevede la riconversione di un’ex area industriale utilizzata per la produzione di fibre tessili “Viscosa” in una piattaforma polifunzionale a servizio della comunità su tematiche di carattere sociale con attenzione alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. In tal senso si è previsto l’inserimento di alcune unità di recupero:
- Sezione di digestione anaerobica della FORSU derivante dalla raccolta differenziata
- Sezione di tritovagliatura finalizzata alla produzione di CSS (combustibile solido secondario), al recupero dei metalli ferrosi e non ed alla selezione delle plastiche
- Sezione di stabilizzazione del sottovaglio proveniente da separazione meccanica.
Al fine di seguire le politiche ambientali nell’ambito delle energie rinnovabili si sono previste le seguenti unità:
- centrale di produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici
- centrale di produzione di energia elettrica attraverso il solare termodinamico
- centrale di produzione di energia elettrica attraverso l’installazione di generatori mini eolici
- centrale di produzione di energia elettrica da piccole turbine idroelettriche
- cogeneratore elettrico alimentato a metano derivante dalla sezione di digestione anaerobica
- impianto di gassificazione alimentato dal combustibile solido secondario prodotto, finalizzato sia alla produzione di energia elettrica che calore;
Trattandosi di un sito in adiacenza alla città diventa estremamente interessante prevedere sistemi di trasmissione del calore impiegando adeguati fluidi-termovettori che consentono un’agevolazione per l’intero Comune. Completa il quadro la realizzazione di un polo didattico in sinergia con i comparti universitari in cui vengono affrontate e sviscerate le tematiche succitate. Tutto ciò genererebbe un’inversione sulla tendenza ad abbandonare il territorio da parte dei giovani, conferendogli un attributo di eccellenza in termini di sviluppo delle future professionalità