Discarica per rifiuti non pericolosi ampliamento: realizzazione bacino “C” e riprofilatura di tutti i bacini – Lentini

Discarica per rifiuti non pericolosi ampliamento: realizzazione bacino “C” e riprofilatura di tutti i bacini – Lentini

Il progetto si configura come modifica sostanziale di un’ Autorizzazione Integrata Ambientale ottenuta con decreto n. 649 del 20/11/2012.

Località

Lentini (SR)

I dati

Tipologia di servizio:
Progettazione definitiva ed esecutiva
Periodo di progettazione:
2016

Dati tecnici

Superficie nuovo bacino:
30.600 m2
Volume totale abbancabile in discarica:
2.886.103 m³
Volume disponibile con la riprofilatura:
3.791.511 m³

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L’intervento prevede la realizzazione di un terzo bacino con una volumetria pari a circa 970.000 m³; in aggiunta si è previsto un ulteriore incremento volumetrico dato dal riprofilamento dei tre bacini, una volta esauriti, tale da colmare i setti interposti tra i medesimi ripristinando l’originaria orografia contigua del declivio naturale iniziale.
Tale soluzione ammetterà una razionalizzazione degli abbancamenti, e al termine della coltivazione del bacino A e del bacino B si provvederà all’installazione di una copertura provvisoria (capping) in attesa di iniziare la riprofilatura definitiva. Nel terzo bacino, in analogia con gli altri due, verrà predisposta una doppia rete di captazione del percolato prodotto dai rifiuti conferiti, di cui la prima per il drenaggio ordinario e la seconda (inferiore) di sicurezza.

Le reti afferiranno a due distinti pozzi di raccolta e rilancio e consentiranno lo stoccaggio del percolato in serbatoi in acciaio fuori terra, posizionati in un’apposita vasca per il contenimento di accidentali sversamenti. Il percolato verrà avviato all’impianto di trattamento previsto per la discarica, dotato di una sezione di osmosi ed ultrafiltrazione. L’effluente chiarificato verrà avviato al corpo recettore superficiale individuato, mentre il concentrato prodotto dalle succitate sezioni depurative verrà pompato sulla testa del corpo della discarica e attraverso un’istallazione di tubazioni superficiali infiltrato nel corpo dei rifiuti.
Nella fase di chiusura dei primi due bacini autorizzati verrà realizzato l’impianto di estrazione di biogas formato da pozzi verticali con raggi di influenza di 20 m, sottostazioni di aspirazione che prevedono lo scarico di condensa e pompaggio all’unità di generazione elettrica costituita da motori endotermici.