Discarica per rifiuti contenenti amianto – Lentini

Discarica per rifiuti contenenti amianto – Lentini

Località

Lentini (SR)

I dati

Tipologia di servizio:
progettazione definitiva ai fini dell’ottenimento A.I.A. e integrazioni progettuali

Periodo di progettazione:
2008

Dati tecnici

Superficie del lotto:
35.000 m2

OBIETTIVI per lo Sviluppo Sostenibile | AGENDA ONU 2030

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L’impianto si configura come un’opera strategica nella gestione integrata dei rifiuti al fine di ridurre i costi di smaltimento dei Materiali Contenenti Amianto e rientra nella tipologia di discariche per il conferimento di rifiuti pericolosi ai sensi del D.Lgs. 36/03 e del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. La tipologia prevalente di rifiuti conferiti sarà costituita da materiali contenenti amianto provenienti dai cantieri di bonifica di tali materiali (codici CER previsti: 06.07.01*, 06.13.04*, 10.13.09*, 10.13.10, 150111*, 160212*, 170601, 170605*, 190304*, 190306). L’impianto è stato progettato in modo tale da consentire una gestione dei rifiuti conferiti in celle distinte sulla base della tipologia e pericolosità del materiale stesso; in totale sono state previste n. 5 celle gestite separatamente ed indipendentemente una dall’altra, per una volumetria complessiva disponibile di circa 500.000 m3.

Particolare cura è stata posta nella progettazione dello strato di impermeabilizzazione del fondo e delle pareti, al fine di scongiurare qualsiasi possibilità di percolazione di inquinanti verso la falda profonda; i materiali abbancati (accuratamente sigillati) saranno giornalmente ricoperti con materiale inerte al fine di evitare qualsiasi possibile dispersione aerea di fibre o rifiuti. Sul fondo della discarica è stata predisposta una doppia rete di captazione del percolato prodotto dai rifiuti conferiti, la prima per il drenaggio ordinario e la seconda, quella inferiore, per il drenaggio di sicurezza. Le reti del percolato afferiscono a due distinti pozzi di raccolta e rilancio, in modo da consentire lo stoccaggio provvisorio del percolato all’interno di unità separate e dedicate; il percolato viene infine avviato all’impianto di trattamento ad esso dedicato, dal quale si ottiene un effluente chiarificato (compatibile con i limiti fissati dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. per gli scarichi in corpi idrici recettori superficiali).