Rimodulazione funzionale discarica 76 – Catania

Rimodulazione funzionale discarica 76 – Catania

Località

Catania(CT)

I dati

Tipologia di servizio:
progettazione preliminare, definitiva ed integrazioni progettuali

Periodo di progettazione:
2013

Dati tecnici

Superficie del lotto:
1.000.000 m³

OBIETTIVI per lo Sviluppo Sostenibile | AGENDA ONU 2030

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L’intervento in progetto ha previsto la rimodulazione funzionale dell’assetto morfologico e del piano di abbancamento originariamente previsto per la discarica di rifiuti non pericolosi, sita in località Grotte San Giorgio nel territorio del Comune di Catania, autorizzata con decreto della Regione Siciliana D.D.G. n. 76 del 03/03/2010 (Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii.). A seguito dell’approvazione del progetto di rimodulazione funzionale, tale autorizzazione è stata modificata tramite il decreto D.D.G. n. 1244 del 26/07/2013. La discarica autorizzata ha una capacità di abbancamento di 1.000.000 m³, realizzata all’interno di un unico bacino in scavo a mezza costa, con profondità variabile tra 50 e 30 m, rispettivamente a monte e a valle; la superficie dell’impianto è di 35.000 m², di cui circa 23.200 m² occupati dal bacino di abbancamento della discarica e la restante parte dagli impianti ausiliari e di servizio.

Nell’agosto del 2012 sono iniziate le attività di abbancamento dei rifiuti a seguito delle quali è intervenuta la necessità di una rimodulazione dell’originario assetto impiantistico in quanto non sarebbe stato possibile realizzare in sicurezza un accesso al corpo della discarica sulla base del piano di coltivazione previsto. La rimodulazione funzionale elaborata, quindi, ha previsto l’utilizzo di un’ulteriore area, a valle del bacino già realizzato, di circa 5.850 m² con pareti subverticali (grazie all’elevata resistenza naturale del materiale scavato) di altezza variabile tra 10 e 30 m; in ogni caso, però, la volumetria autorizzata per l’abbancamento (corrispondente a 1.000.000 m3) non è stata modificata, in quanto è stata prevista la contemporanea rimodulazione della quota finale del bacino, in modo da evitare variazioni in tal senso. L’area, infine, è stata chiusa attraverso un argine in terra, realizzato con massi basaltici ciclopici e rifinito con sabbia e ghiaia calcarenitica, con altezza media di 10 m, spessore in testa di 6 m e sponde inclinate a 33÷35°.